🎄Nel giorno 21 del mio #calendariodellavvento a tema neuroscienze vorrei chiarire una cosa che forse andava spiegata al giorno 1, anzi: al giorno 0 – il fatto che si fa un gran parlare di “cervello” quando, piuttosto, bisognerebbe usare sempre il plurale, “cervelli”, perché quello di cervello è un concetto assolutamente astratto, che non esiste in Natura.
🧠 In Natura esistono tanti cervelli, tanti quanti sono i crani che li ospitano – e le persone proprietarie di suddetti crani. E, udite udite, sono tutti diversi uno dall’altro.
🌀E’ ovviamente possibile, oltre che indispensabile, operare delle generalizzazioni. Ciò nonostante non bisogna mai, mai dimenticare che la variabilità ha un ruolo centrale in tutto questo e che il mio cervello, per quanto sia più diverso da quello di un qualsiasi gatto che da quello posseduto da voi che leggete queste parole, non per questo è necessariamente simile a quest’ultimo (il vostro).
🙈 Vi gira abbastanza la testa – e, con essa, il cervello ivi contenuto? Molto bene. Vi girerà ancora di più quando leggerete le parti dedicate al rapporto tra unicità e variabilità nel mio libro L’impossibile mappa del cervello, disponibile in libreria e on-line a questo link . Buona diversità a voi! 😉